Crisi da Sovraindebitamento L.n.3/2012

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Al via la riforma con l’entrata in vigore del Dlgs 141 del 13 Agosto 2010

Al via la riforma con l’entrata in vigore del Dlgs 141 del 13 Agosto 2010
AGENTI FINANZIARI E MEDIATORI CREDITIZI
Esame per tutti, verifica anche per i vecchi iscritti. Ruolo centrale dell’Organismo.
Le maglie della riforma dal 20 settembre 2010 si stringeranno sul settore degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi. Quindici giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, da domenica 19 settembre è entrato in vigore il Decreto Legislativo 141 del 13 agosto 2010 che recepisce la direttiva europea sul credito al consumo, abolisce lo jus variandi per i mutui, introduce nuove regole per il microcredito e mette finalmente ordine nella platea di 190 mila soggetti che esercitano il vitale ruolo di cerniera tra banche e finanziarie e clientela.
La riforma alza l’asticella della professionalità : d’ora in avanti saranno più stringenti le regole di affidabilità, trasparenza e correttezza per tutti gli iscritti nell’elenco degli agenti in attività finanziaria e nell’albo dei mediatori creditizi. Sono introdotti nuovi obblighi di garanzia (con la sottoscrizione di polizze per eventuali danni alla clientela, per i quali gli intermediari risponderanno in solido con i propri collaboratori) e di solidità patrimoniale (i mediatori dovranno costituire società con almeno 120 mila euro di capitale.
Banca d’Italia e Ministero dell’Economia si doteranno di strumenti di controllo più efficaci e potranno comminare sanzioni amministrative più pesanti.
Un passaggio fondamentale è quello che riguarda l’istituzione del cosiddetto “Organismo”, soggetto di diritto privato, ordinato come associazione, che sarà centrale nel nuovo contesto. Sottoposto alla vigilanza della Banca d’Italia, sarà guidato da un professionista indicato dal Ministero dell’Economia e avrà un consiglio, composto da un numero di membri variabile da tre a cinque, indicati da banche, finanziarie e associazioni di settore. Quando sarà varato il suo statuto, l’Organismo di settore potrà dare il via ai suoi compiti fondamentali che riguardano, ad esempio, la formazione professionale (obbligatoria), la verifica dei requisiti professionali per iscrizione ad albo ed elenco e l’esame di accesso alla professione.
Sinora infatti ad agenti e mediatori bastava inviare un’autocertificazione: da oggi sarà necessario superare un esame di accesso. Diversa la situazione di chi per almeno tre degli ultimi cinque anni, anche in via non continuativa, ha svolto la professione di agente o mediatore. Chi dimostrerà questi requisiti, oltre all’assenza di condanne o carichi pendenti, potrà chiedere la conferma della propria iscrizione dopo aver passato una verifica della propria preparazione professionale. Anche in questo caso i termini saranno fissati dall’Organismo.
Controllo professionale, sotto forma di valutazione, che dovrà essere necessariamente superato anche dai collaboratori degli agenti e dei mediatori.
La centralità dell’Organismo non riguarda solo l’indizione e l’organizzazione di esami e verifiche, ma anche l’individuazione delle materie d’esame, l’aggiornamento professionale degli agenti e di tutti coloro che lavoreranno per le società di mediazione.
Il Decreto Legislativo 141 non fissa termini perentori per la formulazione delle norme di attuazione, ma entro 60 giorni il Ministero dell’Economia individuerà un professionista-commissario che gestirà le fasi preliminari di formazione dell’Organismo e l’estensione del suo statuto.
Tra 60 giorni, dal 19 novembre, non sarà poi più possibile iscriversi con la vecchia modalità ad albo ed elenco.
Certo non tutti sono soddisfatti delle riforma. Forti critiche sono arrivate dalle associazioni dei professionisti alla norma che obbliga gli agenti al monomandato e che prevede tre mandati solo nel caso di incompleta offerta di prodotto.
Molto dipenderà dalle norme di attuazione e dall’attività dell’Organismo, che potrebbe svolgere indirettamente il ruolo di ente paritetico di settore.
I commentatori ritengono che l’apparato legislativo nel suo complesso non entrerà in vigore prima del 2012. Di certo, comunque, da oggi per i clienti e gli operatori inizia una nuova era nel segno della maggiore trasparenza.
L’Italia, grazie a questa riforma, si pone all’avanguardia in Europa nella regolamentazione degli intermediari del credito.
La nuova architettura legislativa sulle professioni avrà effetti sicuramente positivi. Va nella direzione della trasparenza, della sicurezza, del riordino di un comparto eccessivamente frammentato. (Assofin)
“Viene elevato il livello di professionalità e delle competenze degli operatori del credito, a tutto vantaggio non solo delle banche e delle finanziarie ma anche degli agenti e dei mediatori più virtuosi e dei clienti”.
Anche l’estensione alle banche della possibilità di avvalersi della collaborazione di agenti in attività finanziaria è un’altra innovazione alla quale guardiamo positivamente.
Secondo Assofin, il portato fondamentale della riforma è l’aumento della trasparenza per la clientela. Con queste nuove norme chi si avvicina ad una gente o ad un mediatore potrà identificare meglio qual è la controparte.
A questo contribuirà anche la riserva di denominazione sul termine finanziaria e simili, che non potrà essere più utilizzato surrettiziamente.
Le maglie più strette delle regole di professionalità e onorabilità, l’aumento dei controlli, l’introduzione di forme di patrimonializzazione e di responsabilizzazione degli operatori anche sul fronte dei danni alla clientela provocati da collaboratori miglioreranno il profilo del settore e la fiducia tra i clienti.

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Commento da giuseppe ceravolo su 20 Settembre 2010 a 12:49
era ora!

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