Avvertimento della Bce: la crisi finanziaria potrebbe frenare la crescita "La crisi finanziaria potrebbe frenare la crescita". Lo afferma la Banca centrale europea nel suo bollettino mensile di maggio, spiegando che sulla ripresa di Eurolandia, tuttora in corso sia pure ad un ritmo "moderato", peseranno "il processo di risanamento dei bilanci" in vari settori, la bassa utilizzazione della capacità produttiva e il mercato del lavoro debole."Agire subito sui conti o fiducia a rischio" - I governi di Eurolandia devono "intraprendere un'azione incisiva per conseguire il risanamento durevole e credibile delle finanze pubbliche". L'esortazione arriva dalla Banca centrale europea, che nel suo bollettino di maggio afferma che "più si aspetterà a correggere gli squilibri, maggiore risulterà l'aggiustamento necessario e più elevato sarà il rischio di subire un danno in termini di reputazione e fiducia". Secondo la Bce su questo fronte gli ultimi dati dimostrano che sarà necessario intensificare gli sforzi. Il risanamento dei conti pubblici dovrà superare in misura considerevole l`aggiustamento strutturale dello 0,5 per cento del Pil su base annua stabilito come requisito minimo nel Patto di stabilità e crescita"."Rischio disoccupazione" - "Ulteriori aumenti della disoccupazione nell'area euro sono possibili nei prossimi mesi, seppure a un ritmo minore rispetto a quello osservato nel 2009". La previsione è della Banca centrale europea, che nel bollettino mensile di maggio nota come il tasso di disoccupazione medio dei Sedici sia salito al 10% nel primo trimestre, al massimi dall'agosto 1998. In prospettiva, gli indicatori delle indagini sono migliorati dai loro minimi, ma suggeriscono tuttora che ulteriori aumenti della disoccupazione sono possibili nei prossimi mesi, seppur a un ritmo minore rispetto a quello osservato nel 2009".
La Grecia ce la può fare - Ma sarà uno sforzo che Atene dovrà portare avanti anche sul lungo periodo e che dovrà concentrarsi sulla riduzione della spesa pubblica. Lo sostiene la Banca centrale europea, che nel suo ultimo bollettino mensile pubblica un riquadro di analisi alle misure correttive avviate dalla Grecia, inquadrandole in alcuni precedenti storici che negli anni scorsi sono stati registrati in altri paesi. "A giudicare dalla passata esperienza dei paesi dell'area dell'euro, una riduzione considerevole del debito pubblico è fattibile - dice la Bce - ma queste riforme richiedono un fermo impegno nel più lungo termine". Belgio, Irlanda, Spagna, Paesi Bassi e Finlandia "hanno portato a termine in passato aggiustamenti sostanziali di bilancio, integrati da riforme strutturali - prosegue la Bce - riuscendo a ridurre i rispettivi rapporti debito/PIL. Tali aggiustamenti hanno interessato principalmente il lato della spesa".13 maggio 2010
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