«Corretti i rischi ponderati, più credito alle Pmi»
ROMA
Il vicepresidente della Commissione Ue e responsabile per l'Industria, Antonio Tajani, è soddisfatto: nel memorandum che introduce la proposta di direttiva di recepimento dell'accordo sui ratios patrimoniali di Basilea 3, presentata ieri a Bruxelles dal commissario francese Michel Barnier, sono previsti,come spiega, due passaggi chiave di una strategia volta a contenere gli "effetti collaterali" della nuova normativa sulle piccole e medie imprese.
In che misura si è tenuto conto dei suggerimenti di modifica di Basilea 3 avanzati dalle associazioni che rappresentano le imprese e le banche italiane?
Abbiamo deciso di lavorare sul tasso di rischio ponderato delle Pmi. Si tratta di un dato fondamentale per stabilire quanto denaro le banche devono trattenere nel loro patrimonio a fronte dei crediti erogati. Oggi, sulla base del regime vigente (Basilea 2) il tasso di rischio ponderato per le aziende di minori dimensioni è del 75% ma alcuni studi recenti ci portano a pensare che questo dato possa essere ridotto al 50%. Ed è questo il tema sul quale si sono impegnate sin dall'inizio del dibattito su Basilea 3 anche realtà importanti come Abi, Confindustria, Rete imprese Italia e Alleanza per le cooperative.
Concretamente, come vi siete mossi ?
Insieme al Commissario per il mercato interno Barnier abbiamo scritto una lettera con la quale diamo incarico all'Eba (European banking Authority)di esaminare il tasso di rischio ponderato delle piccole e medie imprese, verificando le opzioni disponibili per ridurlo. Anche nel memorandum che introduce la proposta di direttiva approvata ieri è previsto che l'Eba consegni uno studio completo entro 12 mesi,tenendo in considerazione uno scenario nel quale il rischio ponderato per le piccole e medie imprese viene ridotto del 30 per cento. In tal modo, Parlamento europeo e Consiglio disporranno di risultati "super partes" prima dell'adozione finale delle proposte e questo consentirà a Basilea 3 di entrare in vigore con un testo da subito più favorevole alle Pmi, se i risultati dello studio ci confermeranno che vi sono gli estremi per la riduzione del tasso di rischio ponderato.
Ma che succede se invece dall'autorità di vigilanza europea non arriveranno nuove argomentazioni tecniche a supporto di questa posizione e la proposta di direttiva entrerà in vigore nel 2013 così come si presenta oggi?
Noi ci auguriamo, e abbiamo fondate aspettative di ritenere, che la risposta dell'Eba sarà positiva. In ogni caso, abbiamo previsto una seconda clausola di salvaguardia a favore delle piccole e medie imprese: il memorandum stabilisce infatti che, entro 24 mesi dall'entrata in vigore delle proposte, la Commissione farà rapporto al Parlamento e al Consiglio per verificare l'impatto che l'attuazione di Basilea 3 avrà sulle piccole e medie imprese e sui consumatori. C'è dunque un'attenzione politica forte non solo all'economia reale ma anche alla vita quotidiana dei cittadini europei, in cui un ruolo importante è giocato proprio dal rapporto con le banche.Se ci sarà bisogno di apportare delle correzioni, potremo farlo immediatamente visto che il testo della norma ci consente di presentare allo stesso tempo il rapporto e le proposte.
Qual è il suo giudizio complessivo sul nuovo regime dei ratios patrimoniali per le banche?
La direttiva che recepisce Basilea tre è molto importante , in quanto fornisce regole che assicurano trasparenza e governance unica al sistema europeo che si fonda su ben 8200 banche. E'altrettanto importante, a mio parere , che questa normativa non vada contro le piccole e medie aziende nè contro quelle banche che sono più impegnate a sostenere l'economia reale. Dalla crisi internazionale, come sappiamo, non si esce solo riducendo il debito ma anche attraverso una maggiore crescita economica e un maggiore sostegno alla competitività.