La Bce lascia i tassi invariati
ma avverte: "Rischio rialzo dei prezzi"
Il presidente Trichet lascia intendere che un nuovo ritocco del costo non è in programma nell'immediato. Il pericolo per un'impennata dell'inflazione rimane collegato ai costi dell'energia. Appello alle banche: meno dividendi e più credito allo sviluppo
HELSINKI - Il consiglio direttivo della Banca centrale europea ha lasciato invariato all'1,25% il tasso di rifinanziamento pronti contro termine. Confermati rispettivamente allo 0,50% e al 2% anche il tasso sui depositi e quello marginale. La decisione era data per scontata dai mercati. Lo scorso 7 aprile l'Eurotower ha rialzato, per la prima volta dal luglio 2008, i tassi europei di un quarto di punto.
Parlando al termine della riunione del direttivo, il presidente Jean Claude Trichet ha detto che la Banca centrale europea continua a ravvisare la presenza di "rischi al rialzo" per la stabilità dei prezzi, legati soprattutto ai costi del petrolio e dell'energia. La Bce, ha spiegato, ritiene che la politica monetaria dell'Eurozona continui a essere "accomodante" con tassi di interesse "bassi" a fronte della continua esistenza di rischi per un ulteriore peggioramento dell'inflazione. Alla luce di questo scenario, la Bce "seguirà molto da vicino l'andamento" futuro. Le parole di Trichet lasciano intendere che se vi sarà un nuovo rialzo dei tassi non avverrà a giugno.
Secondo Trichet, i dati sul fronte macroeconomico "confermano lo slancio positivo" della ripresa economica nell'area euro, su cui tuttavia "l'incertezza resta elevata". La Banca centrale europea torna quindi a chiedere "al Consiglio Ecofin, al Parlamento europeo e alla Commissione requisiti più stringenti" per quanto riguarda la riforma della governance economica europea.
Trichet ha ribadito ancora che serve in particolare una "maggiore automaticità" delle sanzioni per i Paesi che non rispettano i parametri relativi ai conti pubblici. Questo anche perché "c'è il rischio che in alcuni paesi gli obiettivi di riequilibrio dei bilanci possano non raggiungere i tetti concordati con il direttivo della Bce per quanto riguarda la necessaria e tempestiva correzione dei deficit eccessivi".
Dalla Bce arriva anche un nuovo invito alle banche perché rafforzino il proprio patrimonio e il volume di credito "fornito al settore privato in uno scenario di domanda in aumento". Per raggiungere questo obiettivo, ha aggiunto Trichet, "è essenziale che le banche non distribuiscano utili, si rivolgano al mercato per rafforzare ulteriormente le basi di capitale e facciano ricorso alle misure approntate dai governi a favore della ricapitalizzazione". In particolare, le banche "deboli" e cioè quelle che "al momento hanno un accesso limitato al finanziamento del mercato devono aumentare il capitale e l'efficienza".