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BCE: depositi overnight nuovo record
FRANCOFORTE, 13 settembre (Reuters) - La Bce ha assegnato 163,768 miliardi di euro di fondi nella nuova operazione settimanale di finanziamento pronti contro termine, su 115,408 miliardi in scadenza dalla settimana scorsa .
L'operazione, a sette giorni, è a rubinetto e al tasso fisso dell'1,50%. Il regolamento cade su domani, il rientro su mercoledì 21 settembre. In asta sono giunte richieste da 142 banche.
Francoforte ha inoltre rivisto la stima relativa all'ammontare benchmark a 87,5 miliardi di euro dai 90,5 miliardi indicati ieri, mentre la previsione sulla necessità media di liquidità derivante da fattori autonomi per il periodo dal 14 al 20 settembre passa a 255,0 miliardi dai 257,9 miliardi di ieri.
Accesso al credito
Credito alle imprese abruzzesi: nel 1° trimestre 2011, in Abruzzo l'erogazione del credito è aumentata di 508€mln,+2,07% rispetto al 2010, contro una media nazionale dell'1,43%. La spinta maggiore arriva dalle piccole banche: a beneficiarne soprattutto le imprese (+362€mln), con il comparto dell'edilizia che ha assorbito ben 138€mln. Resta alto il rapporto tra le sofferenze e il credito: 7,98% contro la percentuale nazionale del 5,35%. A rivelarlo uno studio della Cna abruzzese su dati diffusi da Banca d'Italia (Testate varie).
Factoring: Banca Popolare dell'Adriatico 1° istituto di credito a sottoscrivere la convenzione proposta dalla Provincia di Teramo per "anticipare" i crediti alle imprese. Deliberata il 28/07, la convenzione agevola l'accesso al credito e consente di superare le problematiche derivanti dai vincoli di cassa imposti agli enti locali dal rispetto del Patto di Stabilità. Anche la CCiaa sta valutando un progetto di "sconto crediti" per le imprese (La Città).
Fallimenti e Ristrutturazioni
Fingen: il gruppo immobiliare della famiglia Fratini tratta con le banche per ristrutturare un debito di 145€mln in scadenza nel 2011. Nel 2010 la capogruppo era esposta per 180€mln, mentre nel 2009 l'indebitamento dell'intera galassia ammontava a 408€mln. Si valuta la cessione in garanzia di parte del portafoglio immobiliare (MF). Leggi l'articolo completo
Edison: il Cda di Delmi, holding che raggruppa i soci italiani di Edison, ha sancito un importante passo in avanti nelle trattative per il riassetto di Foro Bonaparte. Entro 15 gg potrebbe essere varato un piano da 1,5€mld per le centrali di Edipower. Intesa e Mediobanca contrarie a interventi diretti nel capitale, si limiteranno ad operare come advisor o da istituti finanziatori (Testate varie).
San Raffaele: i tempi stringono per il salvataggio del San Raffaele, che rischia di soccombere sotto una montagna di 1,5€mld di debiti. Una nuova società con una dotazione di capitale di 250€mln potrebbe prendere il posto della Fondazione Monte Tabor. A fornirli dovrebbe essere in parti uguali, lo Ior e l'imprenditore genovese Vittorio Malatesta. Alla newco andrebbero le attività ospedaliere e il compito di saldare i debiti. A don Verzè una nuova Fondazione solo con l'Università (Libero).
Seat: annunciato il piano di riscadenzamento del debito di 700€mln. Incontro della società con Rbs, Bnp e UniCredit. Ma prima si punta a chiudere il negoziato con Lighthouse. Infatti, alle banche senior la società e l'advisor hanno chiesto tempo prima di formalizzare una proposta definitiva. Per gli altri obbligazionisti la scadenza è fissata al 2012 (Il Messaggero).
Fisco e Imprese
Reti di imprese:il Fisco tende la mano alle imprese che fanno rete. Con la risoluzione 89/E diffusa ieri, le Entrate hanno chiarito che per il primo anno di applicazione dell'agevolazione, il via libera al programma comune si può ricevere anche dopo la scadenza del 30/09. Questo, purchè la comunicazione al rappresentante della rete (o all'organo comune per l'esecuzione del contratto) avvenga entro il 31/12 (Il Sole 24 Ore).
Coop e Manovra: saranno le cooperative di consumo e i loro consorzi a pagare il conto più salato della stretta fiscale introdotta con gli emendamenti alla Manovra di Ferragosto, ora all'esame della Camera per la conversione in legge. Queste cooperative, attive soprattutto nella grande distribuzione, dovranno versare l'Ires, dal 2012, sul 68% degli utili, e portarne a riserva, invece, il 32%: la base imponibile aumenterà del 13% (il Sole 24 Ore).
Banche
Bpm: i sindacati dei bancari aprono all'ingresso della Sator di Matteo Arpe nel capitale di Popolare di Milano e di suoi rappresentanti nel Cda di Piazza Meda. Oggi in Cda la relazione del presidente sull'incontro con Banca d'Italia, che vuole l'aumento e la nuova governance (Testate varie).
Assicurazioni
Stress test: gli assicuratori premono sull'Isvap per ridurre l'impatto delle minusvalenze nel calcolo dei ratios patrimoniali ed intanto si preparano ad effettuare un ulteriore stress test del regulator europeo del settore (Eiopa). L'esercizio di resistenza riguarderà il peso sui bilanci di una prolungata fase di bassi tassi d'interesse. Risultati entro il 16/10 (Il Sole 24 Ore).
Mercati finanziari
Consob: la Consob alza la trasparenza sull'uso dei derivati. Regole più stringenti sugli obblighi di comunicazione delle partecipazioni rilevanti detenute attraverso strumenti derivati con regolamento in contanti. La disclosure scatterà solo per chi ha quote in contanti già superiori al 2%. Per il conteggio delle soglie, sarà considerato il valore nozionale dei derivati. Resta ferma la soglia del 30%% decisiva per l'opa obbligatoria (Testate varie).
Crisi del credito: effetto-Grecia sulle banche francesi. Timori per il possibile declassamento di Moody's: crollano SocGen, Bnp e Crédit Agricole. In mano ai gruppi transalpini e tedeschi 100€mld di attivi. I big italiani del credito restano i meno esposti con 1,5€mld (Il Sole 24 Ore).
Cina e titoli di Stato italiani: il China Investment Corporation (Cic), 2° dei 5 Fondi Sovrani cinesi, sarebbe interessato all'acquisto di titoli di Stato italiani, forse fino al 10% e oltre dello stock complessivo, che sfiora 1,9mln di mld. E' quanto è emerso dall'incontro della scorsa settimana in Italia tra il ceo del Cic Low Jiwei e i ministri Tremonti e Frattini. Intesa anche con la Cassa Depositi e Prestiti per una probabile partecipazione ad operazioni messe in campo dal neonato Fondo strategico italiano (Il Sole 24 Ore).
Dall'estero
Riforma del credito UK: il nuovo assetto delineato da Cameron, valido dal 2015, costerà all'intero settore creditizio circa 8€mld e peserà per un terzo sui bilanci delle banche inglesi. La chiave di volta di tutto il progetto di riforma consiste nella separazione delle attività retail da quelle più speculative, come l'investment banking, obbligando le banche alla messa in sicurezza delle prime. Preoccupate Royal Banks of Scotland e Berclays per i riflessi sulla domanda di credito alle imprese e di conseguenza sulla ripresa dell'economia inglese (MF).
Scenario immobiliare
Dismissioni patrimonio pubblico: entro fine mese Tremonti incontrerà gli investitori nazionali ed esteri per cedere immobili, concessioni e Spa locali. Saranno passati in rassegna gli asset pubblici che possono essere valorizzati o alienati, tra cui terreni, fabbricati, caserme. Presto sul mercato le utilities locali. Nelle casse dello stato potrebbero arrivare fino a 400€mld (Il Sole 24 Ore).
Permute: permute in vista per gli immobili dello Stato. Al fine di razionalizzare ulteriormente la spesa pubblica, l'Agenzia del demanio dovrà procedere a operazioni di scambio della titolarità dei fabbricati inutilizzati o ritenuti non idonei con immobili adeguati all'uso governativo. E' quanto prevede l'art. 6, comma 6-ter della Manovra, come modificato nel corso dell'esame in Senato (Italia Oggi).
La fuga dal rischio ha travolto l'euro, lunedì. La valuta comune, che già venerdì era scivolata in coincidenza con le dimissioni di Jürgen Stark dalla Bce, ha perso nuovamente terreno scendendo fino a 1,3495 dollari, un livello abbandonato il 15 febbraio, e ai minimi dal 2001 a 103,90 yen, In serata aveva recuperato a 1,36 dollari e 105 yen. Nei confronti di tutte le valute, il cambio effettivo è sceso a quota 102,83, con un calo dello 0,6% rispetto a venerdì.
Facile capire cosa sia successo: i timori di un default della Grecia e del possibile contagio non solo in Europa (sulle banche francesi innanzitutto) ma in tutto il mondo hanno segnato la seduta di lunedì. Anche alcune valute asiatiche - per esempio il dollaro di Singapore, candidato a diventare una moneta rifugio, o i dollari australiano e neozelandese, oltre a quello canadese - hanno perso terreno. I nervosi movimenti dei capitali in fuga dal rischio hanno invece premiato lo yen e - un po' a sorpresa - il dollaro.
Ha pesato, ancora una volta, l'incertezza, acuita dalle contorsioni della politica. A scatenare gli investitori sono state alcune indicazioni, provenienti da una Germania mai così «polifonica» come in questi giorni, su un possibile fallimento della Grecia deciso «a tavolino». «Per stabilizzare l'euro non ci devono essere tabù - ha detto il ministro tedesco per l'Economia Phillip Rösler - e se necessario questo comprende l'insolvenza ordinata della Grecia, se gli strumenti per realizzarla fossero disponibili». Solo un ultimo esempio di come Berlino, negli ultimi mesi, si muova in modo maldestro nella comunicazione ai mercati.
Attorno alla vicenda greca si sono naturalmente aggiunti altri fattori. L'idea di trovarsi di fronte a una Banca centrale europea un po' meno «falco» ora che è calata l'influenza della scuola Bundesbank al suo interno ha sicuramente influito sulla valutazione complessiva dell'euro. L'Eurotower non si trasformerà in una Fed né, con tutta probabilità, si lancerà attivamente in un programma di quantitative easing in stile Usa. Il presidente Jean-Claude Trichet, sia pure al solo scopo di tranquillizzare i mercati sulla tenuta delle banche, ha però ricordato ieri a Basilea che i 4-5mila miliardi di bond detenuti dai gruppi creditizi possono essere tutti trasformati in liquidità nell'eventualità - evidentemente solo teorica - in cui fosse necessario.
I mercati hanno quindi registrato anche le novità provenienti da Francoforte. Così come quelle di Washington. Il rialzo del dollaro, anche rispetto all'euro, è infatti qualcosa di nuovo, sul valutario che saluta così l'attenzione della Federal reserve e di Barack Obama sulla crescita. Non è dispiaciuto ai mercati il pacchetto della Casa Bianca che rilancia le infrastrutture - dando ai lavoratori con poche competenze una speranza di ritrovare quei posti che il settore delle costruzioni, ancora in difficoltà, non crea - e riduce il cuneo fiscale, da tempo indicato dall'Ocse come uno degli elementi su cui incidere con forza.
Stretto tra due fattori duraturi - Bce e Usa - non è escluso allora, come spiegano gli analisti di Unicredit, che l'euro possa trovare una sua stabilità in un corridoio più basso, tra 1,30 e 1,35; e che la giornata di ieri segni l'avvio del passaggio da una regione all'altra.
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