Nuovi decreti sulle rinnovabili, ecco cosa cambia per le imprese agricole
Sono state rese note dal ministero dello Sviluppo Economico e inviate alla Conferenza Stato Regioni e Autorità per l’energia le bozze di Decreto contenenti i nuovi meccanismi di incentivazione delle fonti energetiche rinnovabili. Una, in particolare, disciplina l’accesso agli incentivi alle altre fonti rinnovabili elettriche, mentre l’altra ridisegna il Conto Energia. Entrambe puntano ad allineare gli incentivi alla media europea, ridottasi progressivamente a seguito della diminuzione del prezzo dei moduli, e all’ingresso di nuove tecnologie.
«I nuovi meccanismi di incentivazione rappresentano una razionalizzazione e una prospettiva di continuità per lo sviluppo delle rinnovabili delle filiere economiche locali – sottolinea Giorgio Piazza, Presidente dell’Associazione Fattorie del Sole – Coldiretti.
Lo sviluppo delle bioenergie, la sostenibilità ambientale ed economica passano attraverso il ruolo strategico delle aziende agricole che garantiscono la salvaguardia dell’habitat e della biodiversità. Per tali ragioni, è stato garantito all’azienda agricola la priorità di inscrizione ai registri di prenotazione previsti per la realizzazione di piccoli impianti in entrambi i decreti.
Quello sulle biomasse introduce dei meccanismi di “premialità” per gli impianti alimentati a biomassa e biogas, che effettuano cogenerazione ad alto rendimento, per il risparmio di azoto, e la riduzione di Co2.
Il Decreto sul fotovoltaico penalizza però eccessivamente le aziende agricole con la riduzione dell’incentivo per gli impianti installati su fabbricati rurali e l’eliminazione della premialità sulla rimozione dell’eternit, che aveva promosso interventi di riqualificazione di molte strutture aziendali agricole».
Ma vediamo nel dettaglio le novità contenute nelle due bozze. Per quanto riguarda il Decreto sulle fonti energetiche rinnovabili diverse dal fotovoltaico, il nuovo meccanismo di incentivazione entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio 2013.
I provvedimenti si sono resi necessari per evitare che il costo degli incentivi finisse fuori controllo. Il Decreto fissa due procedure: le aste al ribasso per finanziare gli impianti di potenza superiore a 5 megawatt e l’iscrizione in registri nazionali per i volumi di energia da agevolare relativi agli altri impianti di potenza superiore a 20 kW.
Gli impianti di potenza superiore a 20kW, potranno accedere agli incentivi previa iscrizione a registro nei limiti predeterminati di potenza annua. Gli impianti di potenza tra 1 e 20 kW saranno liberi di accedere agli incentivi dopo l’entrata in esercizio (il quantitativo di incentivi assegnato in questa categoria sarà detratto dal contingente a registro nell’anno successivo).
Il meccanismo dei registri è basato su volumi massimi per anno e tecnologia selezioneranno i progetti in base a priorità dello stato; per l’iscrizione il bando 2013 sarà pubblicato entro il prossimo 31 luglio 2012, mentre dall’anno venturo i bandi saranno disponibili entro il 31 gennaio 2013.
L’Accesso ai registri sarà regolato dai seguenti criteri di priorità: 1. impianti iscritti al precedente registro che non sono riusciti ad entrare; 2. piccoli impianti di aziende agricole (600kW); 3.criteri specifici per tecnologia; 4. minor potenza degli impianti; 5. precedenza della data del pertinente titolo autorizzativo; 6. precedenza della data della richiesta di iscrizione al registro.
Sono stati, inoltre, introdotti dei premi, per la cogenerazione ad alto rendimento che varia dai 10 a 40 €/MWh, in base alla tipologia di biomassa sfruttata, il valore della premialità è incrementato di 30 €/MWh qualora il calore generato sia utilizzato per il teleriscaldamento.
Premi per il recupero dell’azoto il premio in assetto cogenerativo è incrementato di 30€/MWh. Per gli impianti con una potenza fino a 600 kW, che non operano in regime di alto rendimento, è possibile ottenere un premio di 15 €/MWh purchè ci sia una rimozione d’azoto pari al 40%. È previsto inoltre un premio per gl’impianti di potenza non inferiore a 1 MW e non superiore a 5MW , che sono alimentati a biomasse, per la riduzione di emissioni di gas a effetto serra 20€/MW. Complessivamente il Governo prevede per le rinnovabili una crescita e stabilizzazione della spesa a 5- 5,5 miliardi di euro l’anno entro il 2020 che consentirà di superare ampiamente gli obiettivi europei 20-20-20’, ridurre gli sprechi e gli oneri eccessivi sulla bolletta e favorire lo sviluppo della filiera economica italiana.
Per quanto riguarda il Quinto Conto Energia per il fotovoltaico, la bozza di decreto introduce forti riduzioni agli incentivi per la realizzazione di impianti fotovoltaici e il settore agricolo risulta fortemente penalizzato. I nuovi incentivi entreranno in vigore il 1° luglio 2012, salvo che il tetto dei 6 miliardi di euro di spesa venga raggiunto in data successiva.
Un impianto da 200 kW su edificio passerà da 313 €/MWh del quarto Conto Energia a 199 €/MWh del quinto Conto Energia (-36,4%). Mentre un impianto installato su fabbricato rurale, non prenderà più la tariffa spettante agli impianti realizzati su edifici 313 €/MWh del quarto Conto Energia, ma la media aritmetica della tariffa spettante agli edifici e altri impianti paria 195€/MWh (-37,7).
Gli impianti di potenza superiore a 12 kW, potranno accedere agli incentivi previa iscrizione a registro nei limiti predeterminati di potenza annua (il Governo assicura che resteranno molto elevati, 2-3.000 MW/anno, per rimanere il secondo mercato mondiale dopo la Germania). Gli impianti di potenza tra 1 e 12 kW saranno liberi di accedere agli incentivi dopo l’entrata in esercizio (il quantitativo di incentivi assegnato in questa categoria sarà detratto dal contingente a registro nell’anno successivo).
Il bando relativo ai contingenti di potenza disponibile per il primo semestre è pubblicato dal Gse entro 10 giorni dalla data di pubblicazione del presente Decreto. Per i semestri successivi i bandi sono pubblicati dal Gse con cadenza semestrale a partire dalla data di pubblicazione del primo bando.
L’accesso ai registri sarà regolato dai seguenti criteri di priorità: 1. impianti su edifici con il miglior attestato energetico; 2. impianti ubicati in siti contaminati, in discariche esaurite, in aree di pertinenza di discariche; 3. piccoli impianti di aziende agricole (200kW); 4. impianti realizzati da Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti; 5. impianti realizzati, nell’ordine, su serre e su pergole/tettoie/pensiline; 6. precedenza della data del pertinente titolo autorizzativo; 7. precedenza della data della richiesta di iscrizione al registro; 8. minore potenza dell’impianto; 9. limitatamente al primo registro, come primo criterio si assegna priorità alla precedenza della data di ingresso in esercizio. Infine, il Governo prevede per le rinnovabili una crescita e stabilizzazione della spesa a 11,5-12 miliardi di euro l’anno entro il 2020 che consentirà di superare ampiamente gli obiettivi europei 20-20-20, ridurre gli sprechi e gli oneri eccessivi sulla bolletta e favorire lo sviluppo della filiera economica italiana.
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