Mutuo con interessi usurari: rinvio a giudizio del direttore di banca
Scatta la querela per il funzionario di filiale che ha applicato il tasso di interessi oltre il limite dell’usura.
Spesso, quando si parla di interessi usurari, si evoca l’immagine di una causa civile – a volte strumentale, a volte meno – necessaria a contrastare la pretesa di pagamento, avanzata dalla propria banca, per il mancato pagamento delle rate del mutuo, ed ottenere così dal giudice il ricalcolo del debito o, quantomeno, degli interessi.
Ma l’usura non è solo questo. È anzi, e soprattutto, un reato [1], per il quale può derivare un procedimento penale. E allora, quando l’illecito è conclamato – e non sia un semplice espediente per “tirarla alle lunghe” con il pagamento – perché limitarsi a chiedere, al giudice civile, l’annullamento degli interessi? Chi, avendo sottoscritto un mutuo, subisce l’applicazione di interessi moratori oltre il tasso soglia dell’usura può agire penalmente contro il direttore di filiale. Almeno stando a quanto disposto dal GIP del Tribunale di Arezzo [2] che ha appena disposto il rinvio a giudizio del funzionario di un noto istituto bancario a causa dell’applicazione, ad un contratto di mutuo, di interessi di mora di natura usuraria.
Nel caso di specie, la misura degli interessi, applicata per il periodo dal 1.01.2004 al 31.05.2005, ammontava al 8,645%, ossia un tasso superiore alla soglia prevista per legge.
Ora per il direttore di banca si profila l’ostacolo dell’udienza preliminare in camera di consiglio.
In casi del genere – si legge nel provvedimento in commento – possono essere applicate anche le aggravanti per aver commesso il fatto nell’esercizio di attività professionali bancarie, oltreché in danno di chi svolge attività imprenditoriale.
[1] Art. 644 cod. pen.
[2] P.P. 7713/2014 R.G.N.R. del 28.11.2014.