7PQ finanziamenti europei per 7 mld di euro
La Commissione Europea, nell'ambito del VII programma quadro per la ricerca e l'innovazione, ha predisposto ben 53 bandi per un totale di 7 mld di euro di cui 1,32 destinati all'innovazione attraverso le ICT.
Il 20 luglio 2011 Maire Geoghegan-Quin, Commissaria per la ricerca, l'innovazione e la scienza della Commissione Europea, ha annunciato la pubblicazione di 39 dei 53 bandi previsti per la ricerca e l'innovazione nell'ambito del VII Programma Quadro. Il 7PQ è attivo per il periodo 2007-2013 con una dote complessiva di 53 miliardi di euro.
In questo senso si intende dare una risposta alla sfida competitiva globale approntando una strategia che metta l'Europa nelle condizioni di non perdere terreno nei confronti di Usa e Cina. L'obiettivo ambizioso dell'Europa è fissato per il 2020 con la previsione del 3% del PIL destinato ad investimenti nella ricerca (1% da fondi pubblici e 2% da fondi privati).
Una notizia che potrebbe rappresentare una vera e propria fonte di finanziamento per i beneficiari dei bandi, soggetti che devono essere coinvolti in processi di innovazione e trasferimento tecnologico: grandi imprese e Pmi (piccole e medie), centri di ricerca sia pubblici che privati, università, enti pubblici nella veste di soggetti pianificatori e potenziali attivatori di domanda tecnologica qualificata.
Per quanto attiene alle percentuali di finanziamenti in relazione alle attività di ricerca e sviluppo tecnologico il 7PQ prevede il 50% dei costi eleggibili, ad eccezione di enti pubblici (75%), istituti di istruzione secondari e superiori (75%), organizzazioni di ricerca (75%), Pmi (75%).
Sul sito è possibile comprendere come le organizzazioni pubbliche possono partecipare al 7PQ. Il sito del VII programma quadro contiene tutte le indicazione per partecipare ai bandi: dal punto di vista operativo le prime scadenze partono nell'autunno 2011 sino ad arrivare ai primi mesi del 2012, con un budget unitario che è compreso in un range tra 3 e 800 milioni per misura.
Per le ICT sono previsti ben 1,32 miliardi di euro, ossia al parte più consistente dell'intero ammontare, di cui 787 milioni sono da porre in relazione al bando trasversale in scadenza il 17 gennaio 2012.
Oltre ai finanziamenti conferiti alle ICT, 656 milioni sono assegnati all'innovazione nel campo della sanità, di cui 220 milioni sono destinati a soluzioni e tecnologie collegate al progressivo costante incremento della popolazione nella fascia della terza età, 488 milioni sono impegnati per i nuovi materiali con le nanotecnologie, 314 milioni per l'energia, 313 milioni per i trasporti. Alla sicurezza alimentare vengono affidate risorse per ben 307,5 milioni.
La Commissione Europea ha deciso di premiare i migliori ricercatori, sia senior che junior, affidando l'assegnazione di 1569,96 milioni di euro al Consiglio Europeo della Ricerca (ERC).
A questa cifra sono da aggiungere 888 milioni (Progetto People) compresi nelle azioni "Marie Curie" per sostenere la mobilità e la carriera di 10.000 ricercatori altamente qualificati tra i Paesi dell'Unione. 20 milioni di euro sono destinati ad un progetto pilota per sostenere i "dottorati industriali europei".
Infine le Pmi sono destinatarie di un pacchetto di finanziamenti che ammonta a 1 miliardo di euro, mentre per le città sono previsti 40 milioni per realizzare progetti riguardanti le "Città Intelligenti" (smart cities) che realizzano impieghi più efficienti dell'energia e migliorano i trasporti urbani.
L'impatto occupazione stimato nel breve periodo ammonta a 174 mila posti di lavoro nei Paesi europei, con la possibilità di giungere a 450 mila nell'arco temporale dei prossimi 15 anni.
Effetto altrettanto positivo è atteso sul PIL europeo per un ammontare di 80 miliardi di euro.
Sin ad ora all'Italia sono stati assegnati solamente 1,6 miliardi di euro dei 17,5 ripartiti dell'intero ammontare(53 miliardi) del 7PQ. Il nostro Paese si colloca al quarto posto, dopo Gran Bretagna, Germania e Francia, con una bassa quota di progetti (18,5% di quelli presentati contro la media UE-27 del 21,5%)che entrano in graduatoria. La conferma della bassa performance dell'Italia l'abbiamo dal tasso di finanziamento dei progetti (16,4% contro 21%).
I fondi per la ricerca non devono essere considerati un sussidio ma il migliore degli investimenti.
Per un Paese trasformatore come l'Italia è determinante poter contare su un crescente contenuto di innovazione tecnologica nei suoi prodotti, considerando che oggi risulta insufficiente perseguire i tradizionali obiettivi di costo e qualità ed è fondamentale considerare requisiti avanzati energetico-ambientali.