BASILEA 3
Banche, accordo fra i governatori
"Regole più stringenti sul credito"
I capi delle banche centrali riuniti a Basilea approvano un documento che prevede per gli istituti di credito più capitale, meno strumenti finanziari rischiosi e meno indebitamento
La sede Bri, dove si è svolto l'incontro fra i banchieri centrali
BASILEA - Il Comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria ha approvato il nuovo accordo, denominato 'Basilea3', che impone requisiti più stringenti per gli istituti di credito nel mondo. L'intesa dovrà avere il vaglio definitivo al G20 di novembre. L'accordo prevede maggiori requisiti patrimoniali richiesti alle banche per evitare il ripetersi delle situazioni di debolezza, con conseguente intervento degli Stati, emerse nella recente crisi finanziaria. Le banche centrali in pratica vogliono che gli istituti di credito abbiano più capitale, meno strumenti finanziari rischiosi e meno indebitamento, condizioni che però le banche reputano troppo gravose e in grado di minacciare la fragile ripresa economica. Questo nonostante il fatto che le norme, che dovrebbero entrare in vigore dal 2013, saranno poi effettivamente applicate solo nel 2018 ovvero con un congruo periodo di tempo. Con l'accordo raggiunto vengono elevati i parametri di capitale delle banche. In particolare, queste sono le novità.
L'indicatore patrimoniale Minimum Common equity Capital Tier 1 dall'attuale minimo del 2% salirà al 3,5% dal 2013 e al 4,5% definitivo nel 2015. Vi si aggiungerà, a partire dal 2016, un 'buffer', un cuscinetto di ulteriore capitalizzazione obbligatoria: dal primo gennaio 2016 sarà aggiunto uno 0,625% per arrivare il primo gennaio 2019 al definitivo 2,5%. In tutto, il capitale minimo di migliore qualità più il cuscinetto di conservazione del capitale (Capital Conservation Buffer) dovranno raggiungere il 7% a gennaio 2019.
Salirà anche il Tier 1 dall'attuale 4% al 6% a partire dal 2015. Il capitale minimo totale resterà all'8% delle attività ponderate per il rischio. Con l'aggiunta del 'cuscinetto, tale indicatore salira' al 10,5%. Al primo cuscinetto, quello che sarà fisso e obbligatorio, Basilea 3 affianca un Countercyclical buffer il cui range è stato fissato fra 0 e 2,5%: saranno le autorità di vigilanza, monitorando il mercato del credito, a decidere se, quando e quanto attivarne per mettere in condizione gli istituti di credito di far fronte ad eventuali perdite che si possano produrre.
Per quanto riguarda i Leverage Ratio, ci sarà un periodo di monitoraggio nel 2011 e nel 2012, l'avvio della disclosure sarà dal 2015. E anche in questo caso ci sarà gradualità. Il periodo di osservazione per il Liquidity coverage ratio andrà dal 2011 al 2015, quando sarà introdotto lo standard minimo mentre per il Net stable funding ratio l'osservazione inizierà nel 2012 e lo standard minimo sarà introdotto nel 2018.
E' prevista quindi molta gradualità nell'entrata in vigore, per evitare impatti negativi sulla ripresa economica e assicurare che le banche continuino ad assicurare sostegno all'economia. Per questo ci sono tre meccanismi: entrata in vigore graduale (phasing-in) dei minimi e del buffer per la conservazione del capitale (al 2013 requisiti più bassi, poi innalzamento graduale; introduzione del buffer solo dal 2016); le nuove e più severe regole sulle deduzioni entreranno in vigore con molta gradualità e gli strumenti di capitale oggi ammessi verranno esclusi gradualmente, quelli sottoscritti dai governi potranno rimanere integralmente per un periodo lungo. Come effetto di questi meccanismi, i nuovi requisiti saranno pienamente a regime solo nel 2020, e strumenti non più computabili nel patrimonio saranno completamente esclusi solo a partire dal 2023. Ci sarà molto tempo per l'aggiustamento, in linea con la decisione del G20 a giugno.
(12 SETTEMBRE 2010)
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