Manovra di Ferragosto. DL 138/2011. Procedura forzata per pareggio bilancioÈ una manovra ad ampio raggio quella approvata dal Consiglio dei Ministri e pubblicata nel DL 138/2011 definita Manovra di Ferragost. E a suggerirne la portata sono i numeri, quei 45,5 miliardi in due anni (20 nel 2012 e i restanti nel 2013), che si sommano al peso della manovra correttiva approvata il mese scorso.Per anticipare il pareggio di bilancio dal 2014 al 2013, come richiesto dall’Europa alla luce della crisi internazionale, il Governo è intervenuto su evasione fiscale, IRPEF dei lavoratori autonomi, pubblico impiego, pensioni, rendite finanziarie, privatizzazioni e liberalizzazioni, Province e Comuni, considerando anche il “prelievo di solidarietà” sui redditi oltre i 90mila euro.Si comincia dall’aumento della quota IRPEF per i lavoratori autonomi, che vedranno scattare l’addizionale a partire dall’aliquota del 41% per i redditi oltre i 55mila euro. Non solo: la misura, rispetto alla prevista durata di 2 o 3 anni, potrebbe diventare permanente. Confermato anche il cosiddetto “contributo di solidarietà” a carico di lavoratori dipendenti, con un prelievo pari al 5% sulla parte di reddito eccedente quota 90mila euro, del 10% su quella eccedente i 150mila euro. Sacrificio che il Ministro dell’Economia ha definito “allineato a quanto fatto nel settore del pubblico impiego”. Sempre secondo le anticipazioni, stavolta provenienti da fonti governative, il contributo di solidarietà non dovrebbe “risparmiare” nemmeno i Parlamentari: 10% sui redditi superiori a 90mila euro e 20% su quelli superiori a 150mila euro. Con l’aggiunta che, mentre per i dipendenti privati il prelievo di solidarietà sarà deducibile, non potrà esserlo per deputati e senatori.Resteranno salve le poltrone dei parlamentari così come i loro privilegi: uniche eccezioni, i voli in classe economica per tutti gli amministratori pubblici e il dimezzamento dell’indennità parlamentare per chi percepisce un reddito uguale all’indennità medesima. Il grosso delle modifiche riguarda il numero dei politici locali, con una riduzione di circa 54mila unità.Per gli enti locali, i trasferimenti ai Comuni verranno abbassati di 6 miliardi nel 2012 e 3,5 nel 2013. Altri 6 miliardi nel 2012 e 2,5 nel 2013 verranno invece tagliati ai Ministeri, un “solo” miliardo verrà invece tolto ai fondi alle Regioni, senza conseguenze – assicura Tremonti – per la Sanità. Ma le maggiori novità riguardano la stratificazione degli enti pubblici: circa 1.500 Comuni sotto i mille abitanti dovranno obbligatoriamente accorparsi, e dalle prossime elezioni dovrebbero sparire del tutto le Province sotto i 300mila abitanti. In tutto, ne sono state contate 38 (per citarne solo alcune, Asti, Caltanissetta, Campobasso, Crotone, Imperia, La Spezia, Nuoro, Ogliastra, Olbia Tempio, Oristano, Piacenza, Savona, Siena, Sondrio, Terni, Trieste e Vercelli). La trentottesima è Aosta, ma trovandosi in una Regione a statuto speciale potrebbe scamparla.Per gli statali, la manovra-bis dovrebbe decretare il rischio di perdere la “tredicesima” qualora non siano rispettati gli obiettivi di riduzione di spesa, nonché il pagamento ritardato di due anni del TFR. Fronte pensioni, sarebbe anticipato dal 2020 al 2015 l’innalzamento progressivo a 65 anni (entro il 2027) dell’età pensionabile delle donne nel settore privato.Come previsto dal mondo industriale, poi, le festività infrasettimanali non religiose verranno spostate alla domenica successiva.Inoltre, importanti interventi si imporrebbero sul versante del lavoro: si prevede una deroga ai contratti nazionali e a parte dello Statuto dei lavoratori per i contratti aziendali, rendendo a quanto sembra più semplice il licenziamento dei lavoratori con contratti a tempo indeterminato.Per quanto riguarda le entrate, si introdurrebbero una non meglio precisata “Robin Hood tax per il settore energetico”, misure in materia di giochi e accise sul fumo, e tassazione al 20% su tutte le rendite finanziarie (esclusi i titoli di Stato, stabili al 12,5%).Il Governo chiede inoltre al Parlamento la possibilità di anticipare la delega per la riforma assistenziale e fiscale al 2011, invece che al 2012. Ribadita anche la tracciabilità di ogni transazione oltre il limite dei 2.500 euro: all’Agenzia delle Entrate dovranno essere comunicate le operazioni soggette a IVA. La mancata emissione degli scontrini o delle fatture, inoltre, potrebbe costare sanzioni più aspre, fino alla sospensione dell’attività per qualsiasi tipo di esercizio di arti professioni ed impresa.Quanto alle società, è prevista una riduzione al 65% della possibilità di abbattere le perdite. Intanto, prende corpo la privatizzazione dei servizi pubblici, con un meccanismo che dovrebbe consentire alle amministrazioni di smobilizzare risorse utili per gli investimenti. In chiusura di conferenza stampa, un vaghissimo accenno è stato fatto anche sulle liberalizzazioni dei servizi professionali. Nulla di più è dato sapere, ma è probabile che, per stavolta, l’esistenza degli Ordini non sia in discussione.La Manovra è comunque in evoluzione e cambiamento, ma i saldi devono rimanere invariati. Le prospettive di mettere mano ancora alle tasche dei contribuenti sono altissime: il contributo della solidarietà si trasforma in un contributo alla italianità nell'ano del 150° anniversario, ma non ci aspettavamo tanto
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