Mario Draghi: "Prioritario completare le riforme per combattere eventuali crisi"
"Completare la riforma della regolamentazione finanziaria" deve essere una priorità, perché anche se "sono stati fatti importanti progressi" resta "molto da fare, su temi come le banche sistemiche, lo shadow banking e le regole contabili". Lo ha dichiarato il governatore della Banca d'Italia, e presidente del Fsb, Mario Draghi, durante un simposio organizzato a Parigi dalla Banca di Francia. In questo processo, ha aggiunto, "dobbiamo prendere le parole cooperazione e coordinamento seriamente", per "i costi della mancanza di coordinamento" e per migliorare le capacità di rispondere ad eventuali crisi.
"Il rischio - ha aggiunto Draghi - é che con l'avanzare della ripresa si indebolisca il senso dell'urgenza, che finora è stato un forte stimolo. Ma non cogliere quest'occasione sarebbe imperdonabile". Il presidente del Fsb ha più volte ribadito l'importanza di agire con "maggiore coordinazione" e di definire "un insieme di regole e standard condivisi nei diversi ambiti". Le singole economie non possono limitarsi a 'tenere la propria casa in ordine' - ha concluso - è una condizione necessaria, certo, ma in questa situazione non sufficiente".
E' "imperativo" resistere alla tendenza a "far prevalere una logica puramente interna" nella formulazione delle politiche macroeconomiche nazionali nella fase di uscita dalla crisi, ha dichiarato inoltre il governatore. Occorre invece, ha aggiunto "agire insieme per assicurare una ripresa durevole e mettere l'economia globale sulla strada di una crescita sostenibile e solida". Le conseguenze di un'eccessiva focalizzazione nazionale delle politiche, ha spiegato, sarebbero infatti "maggiori squilibri, flussi di capitali sempre più imprevedibili e ulteriore volatilità dei tassi di cambio".
Senza un'attenta analisi delle cause che hanno portato alla crisi gli squilibri "resteranno presenti per molto, molto tempo", ha spiegato Draghi. Il sistema, ha detto, "richiede un esame della natura e delle cause che impediscono l'aggiustamento degli squilibri, e linee guida, fissate con indicatori, per facilitarne l'individuazione".