La risposta delle imprese alla stretta sul credito
Gli Stati e le banche centrali hanno tre modi, solitamente, per evitare una recessione in arrivo. Uno: svalutare la moneta, incentivando così le esportazioni. Due: tagliare i tassi d'interesse, favorendo così il ricorso al credito. Tre: realizzare una politica fiscale espansiva, cioè tagliare le tasse. I Paesi europei stanno facendo l'esatto opposto. Non possono svalutare le monete nazionali, perché non le hanno più.
Non possono tagliare i tassi d'interesse. Non possono avviare politiche fiscali espansive, perché l'Europa lo impedisce. Far ripartire l'economia in queste condizioni è come far correre una persona a cui si legano le gambe. Il problema è che se la ripresa economica non arriva, è difficile ridurre i debiti pubblici. Se non si riducono i debiti, è difficile ripristinare la fiducia. I dati della Bce lo dicono chiaramente: senza fiducia sui mercati, le banche preferiscono tenere la montagna di liquidità pompata dalla banca centrale sotto il materasso piuttosto che metterla in circolo e prestarla alle imprese. Così il mondo non gira, ma si avvita.
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