L’eurodeputato uscente dell’Italia dei Valori Giommaria Uggias, candidato alle prossime europee nella circoscrizione Sardegna – Sicilia, interviene sulla questione “euro” e ribadisce la proposta di Idv di istituire un tasso soglia usura europeo oltre il quale anche le banche sono tenute a restituire gli interessi.
“Il dibattito attuale si sta sviluppo tra l’idea del dentro l’euro o fuori dall’euro, dentro l’Europa o fuori dall’Europa – spiega Uggias -. L’Italia dei Valori è e vuole essere europeista e lavoriamo per la costruzione del progetto europeo ma al contempo registriamo alcune rigidità che se protratte nel tempo sono destinate purtroppo a far fallire i progetti che, buoni in partenza, si stanno rivelando eccessivamente complicati nella loro attuazione. Ad esempio, sull’euro noi siamo partiti a parità di condizioni sulla carta con i Paesi del Nord e con la Germania in particolare, oggi ci troviamo in un sistema talmente rigido che porta il potere d’acquisto dell’euro in Italia rispetto a quello della Germania in maniera molto differente. Ci sono dati macroeconomici che ci indicano che c’è una sperequazione unica determinata dalla moneta unica. Se non c’è un controllo sui tassi di interesse per i prestiti alle imprese o alle famiglie succede quello che stiamo registrando in questo momento ovvero che in Germania i prestiti che le banche danno alle imprese sono nell’ordine del 2 e 3% mentre in Italia sono nell’ordine dell’8 o 10%. Eppure la Banca Centrale Europea a tutte le banche presta denaro allo 0.25%. Se non si crea un aggiustamento in questo senso arriveremo ad una rottura del sistema. Noi – puntualizza Uggias – abbiamo messo in campo una proposta che è quella di istituire un tasso soglia usura che in Italia esiste già, oltre il quale anche le banche sono tenute a restituire gli interessi che vanno oltre quel tasso soglia usura. Riteniamo infatti che un parametro di quattro o cinque volte lo 0.25% con il quale la BCE eroga il denaro alle banche possa essere il tasso che si eroga a tutte le imprese, che si tratti di quelle in Germania, nel Sud dell’Italia o nelle Isole. Altro dato è l’armonizzazione dei sistemi fiscali perché non è possibile che in Irlanda, ad esempio, le imprese paghino il 12% per la fiscalità generale ed in Italia il 40%”.
Devi essere membro di Associazione intermediari specialisti del credito (A.I.S.C.) per aggiungere commenti!
Partecipa a Associazione intermediari specialisti del credito (A.I.S.C.)