Crisi da Sovraindebitamento L.n.3/2012

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La surroga dei mutui e l’atteggiamento ostruzionistico delle banche

La surroga dei mutui e l’atteggiamento ostruzionistico delle banche

 

“Dura lex, sed lex”, dicevano gli antichi Latini. “Sed etiam non”, aggiungono quelli che dovrebbero esserne gli eredi. Gli esempi di interpretazioni soggettive delle leggi e di applicazioni fantasiose di quanto prescritto, sono tanti in questa Italietta di furboni e smemorati a convenienza. Uno di questi riguarda l’esatta applicazione delle disposizioni in materia di mutui di una delle poche leggi buone varate dal governo Prodi: la 40/2007, più nota come Bersani.

Chiaro il suo dettato: chi ha in essere un mutuo, può scegliere di spostarlo presso un’altra banca che offra migliori condizioni, attraverso un’operazione detta surroga. La sua particolarità è che non viene estinta l’ipoteca, poiché si permette alla nuova banca di subentrare ai diritti della vecchia, azzerando i costi notarili. La finanziaria 2008 ha inoltre stabilito che la surrogazione del mutuo comporta il trasferimento del contratto di mutuo esistente, alle condizioni stipulate tra il cliente e la banca subentrante, con l’esclusione di penali o altri oneri, quali spese o commissioni per la concessione del nuovo mutuo, per l’istruttoria e per gli accertamenti catastali, che devono essere condotti attraverso procedure di collaborazione interbancaria, con la massima riduzione dei tempi, degli adempimenti e dei costi connessi.

Due gli obiettivi del legislatore: consentire alle famiglie di valutare l’offerta più vantaggiosa, con la possibilità di cambiare istituto senza oneri e ridurre gli spread a favore di quest’ultimo. Tutto questo in teoria, perché in pratica, a giudicare dalle segnalazioni dei cittadini e dalle legittime proteste delle associazioni di categoria, le banche continuano a fare come gli pare. Basta esaminare quanto emerso da un’inchiesta di “Altroconsumo” su 181 sportelli bancari di nove città italiane (Bergamo, Brescia, Milano, Napoli, Prato, Roma, Taranto, Torino e Verona) per farsi un’idea più precisa riguardo l’andazzo generale. Ben 44, vale a dire il 24%, pongono limiti alla richiesta di trasferimento di mutuo con surroga a costo zero da un istituto a un altro, contravvenendo alla legge. Nel 13% delle agenzie “monitorate”, addirittura, la surroga non è stata offerta. In nove sportelli è stata proposta la sostituzione del mutuo, soluzione più remunerativa per la banca perché con l’estinzione del vecchio credito ipotecario e l’apertura di uno nuovo, l’utente si accolla diverse voci di spesa. Necessità di un capitale minimo residuo, durata minima residua o un mutuo aperto da un certo lasso di tempo, le scuse addotte dagli operatori per boicottare le richieste di surroga.

Anche la trasparenza è merce rara, a giudicare dalla mancata consegna del modulo Esis, che riassume i costi del mutuo, nel 76,24% delle agenzie visitate. In 59 agenzie, inoltre, si è verificata una prassi da anni denunciata da Altroconsumo: l’obbligo di sottoscrivere una nuova polizza vita o sulla casa, emessa dalla compagnia assicurativa della banca stessa, rifiutando la proposta del cliente di trasferire la vecchia polizza alla nuova banca, cambiando solo il beneficiario, come previsto dalla normativa. “Pur essendo oggi il costo del denaro vicino al minimo storico, lo spread continua a essere invariato ed elevato, circa al 3%, ha affermato Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo, con una sola conseguenza da trarre: le banche continuano a farsi poca concorrenza, si assicurano margini di guadagno consistenti a spese delle famiglie, abdicando al ruolo, oggi più che mai necessario, di motore sociale e di stimolo per il mercato e la crescita dell’economia”.

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