Crisi da Sovraindebitamento L.n.3/2012

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Tassi: Euribor 3 mesi continua a salire

Salito oggi all'1,172% dall'1,162% toccato la scorsa settimana

(ANSA) - ROMA, 7 MAR - Continua a salire il tasso Euribor a 3 mesi, dopo l'indicazione da parte della Bce di una possibile stretta monetaria gia' ad aprile. Il tasso che le banche applicano fra loro per i prestiti trimestrali - e che viene preso come riferimento dalle stesse banche per indicizzare i mutui - e' salito oggi all'1,172% dall'1,162% che aveva toccato la scorsa settimana, all'indomani della riunione della Banca centrale europea.

 

 

Un fondo per il mutuo degli under 35

Tecnicamente sono i cosiddetti "non bancabili". Si tratta di quel target di consumatori-risparmiatori che avrebbero circa zero speranze di ottenere una risposta affermativa se chiedessero a un istituto di credito un finanziamento per l'acquisto della casa: in pratica, la platea dei lavoratori precari con poche garanzie di entrate continuative o comunque dei contribuenti a basso reddito.

Ebbene proprio per loro – nell'ambito del progetto «Diritto al futuro: bamboccioni a chi?» – diventa operativo il fondo per l'accesso al credito delle giovani coppie che vogliano comprare casa, non appena sarà firmato il protocollo d'intesa tra la presidenza del Consiglio - dipartimento della Gioventù e l'Associazione bancaria italiana.
Il decreto 256 (in vigore dal 18 febbraio scorso) ha dettato i principi dell'operazione, con lo stanziamento da parte del ministero di 50 milioni di euro nel fondo (la cui gestione sarà affidata alla Consap) che garantirà per il 50% i mutui che le banche metteranno a punto per questo specifico target.


Dopo la firma della convenzione tra ministero e Abi, ciascuna banca – su basi volontarie – definirà nel dettaglio il singolo prodotto che intenderà offrire.


Per la famiglia che intende accedere a questi finanziamenti ad hoc il decreto ha fissato determinati requisiti: dovrà infatti trattarsi di una coppia i cui componenti abbiano (entrambi) meno di 35 anni oppure di un nucleo monogenitoriale con figli minori. Inoltre non potrà essere proprietaria di altra abitazione (unica eccezione, una proprietà ereditata in uso a titolo gratuito a genitori o a fratello).

Altre condizioni riguardano il reddito complessivo annuo: non deve superare – secondo l'Isee, l'indicatore di reddito equivalente – i 35mila euro e non più della metà deve derivare da un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato. Quindi maggiori speranze per tutti quei giovani la cui vita lavorativa dipende di anno in anno da un contratto più o meno rinnovabile.


L'importo garantito dal fondo inoltre non potrà superare il 50% del finanziamento concesso (al massimo 200mila euro) per una copertura di non oltre 75mila euro.

Altri paletti riguardano l'immobile da acquistare: deve avere una superficie inferiore a 90 metri quadrati e non deve essere accatastato coma A1, A8 e A9 (abitazioni signorili, ville e castelli). La precedenza, nell'accettazione delle domande, sarà data alle famiglie abitanti in aree con forte densità abitata, mentre saranno scartate le domande per abitazioni aventi le caratteristiche di lusso indicate nel Dm Lavori pubblici del 2 agosto 1969.
Interessati a questo strumento sarebbero circa 10-12mila nuclei. Quanto ai timori di rapido esaurimento delle risorse – sottolineano al ministero – il fondo si alimenta man mano che le rate di mutuo vengono rimborsate, quindi alle richieste iniziali se ne potranno aggiungere altre nel tempo.

Quanto all'appetibilità dello strumento, l'effettiva agevolazione sta proprio nella possibilità, per questa clientela "non bancabile" perché rischiosa per il finanziatore, di ottenere il credito. Altro vantaggio previsto dal regolamento 256/2010: la clausola della sospensibilità del pagamento delle rate per 12 mesi senza penali.


Per il resto le condizioni indicate dal decreto per questi specifici mutui non si allontanano tanto da quelle standard di mercato: per i finanziamenti a tasso variabile, un tasso massimo pari o equivalente a Euribor + 150 punti base se il mutuo ha una durata superiore a 20 anni e un tasso massimo di durata pari a Euribor + 120 punti base per mutui di durata inferiore. Invece nel caso si opti per un mutuo a tasso fisso il tetto massimo è pari o equivalente a Irs + 150 punti base (oltre 20 anni di durata) oppure a Irs più 120 punti base (mutui di durata inferiore).


Il vantaggio per la banca sta invece nella possibilità di accedere a questo Fondo di garanzia nell'ipotesi di mutuatari inadempienti.


Per divulgare la notizia del l'opportunità – spiegano al ministero – partirà un'apposita campagna di informazione non appena le principali banche avranno dato la loro adesione all'iniziativa. Prevista anche la predisposizione di un indirizzo internet al quale accedere per avere informazioni sulle pratiche e sulle risorse disponibili.


Il fondo per la casa fa parte delle misure previste dal progetto «Diritto al futuro: bamboccioni a chi?» del ministero di Giorgia Meloni, che ha una dotazione complessiva di circa 217 milioni di euro (che diventano 300 con il cofinanziamento pubblico-privato). Tra queste, gli incentivi alla stabilizzazione dei precari (bonus di 5mila euro al datore di lavoro per le assunzioni di under 35 con figli) per il quale si sta ultimando l'accordo con l'Inps; l'alleanza con strutture private (grandi imprese e fondazioni) per il cofinanziamento di iniziative che coinvolgano i giovani; il prestito garantito per gli studenti meritevoli che vogliano proseguire gli studi, iscrivendosi all'università o a un corso di specializzazione o di lingue; i 20 campus per il job placement dei migliori laureati.

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Euribor e inflazione in rialzo. Variabile o fisso? Ecco come non fare errori con il mutuo

Gli Euribor sono in accelerazione. Da giovedì 3 marzo - quando il governatore della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet ha indicato che ad aprile l'Eurotower potrebbe rialzare i tassi a causa delle crescenti preoccupazioni sul fronte dell'inflazione- il mercato degli indici interbancari ha ripreso a marciare verso l'alto. Un mercato ovviamente molto interessante per chi sta rimborsando un mutuo a tasso variabile, che segue da vicino proprio l'andamento degli indici Euribor (circa il 98% dei mutui indicizzati in essere) e del tasso Bce.


L'Euribor a 1 mese si è portato a 0,904% (rispetto a 0,897% di venerdì) mentre l'Euribor a 3 mesi è balzato a 1,172 (1,16 venerdì). Ritocchi all'insù che allontanano ancor più questi parametri dai minimi di sempre toccati a fine marzo 2010 quando l'Euribor a 1 mese era scivolato a quota 0,397% e il trimestrale a 0,63 per cento. Da allora, seppur con un passo da tartaruga, questi valori (che sintetizzano il costo a cui le banche si prestano capitali) hanno intrapreso la strada del rialzo. Il 18 ottobre scorso l'Euribor a 3 mesi ha nuovamente raggiunto la soglia dell'1% per poi, come visto, avvicinarsi oggi a quota 1,2 per cento.

Le previsioni sull'andamento degli Euribor

Ed è probabile che nei prossimi giorni seguiranno altri aggiornamenti al rialzo in direzione 1,25%, il livello a cui Trichet dovrebbe portare il costo del denaro nella prossima riunione del 7 aprile. Gli analisti, inoltre, si aspettano che a luglio la Bce possa attuare una nuova stretta monetaria di altri 25 punti base portando il tasso di riferimento all'1,5 per cento. E poi, guardando i future sull'Euribor a 3 mesi, scambiati sul mercato londinese Liffe, le proiezioni indicano che l'Euribor a 3 mesi dovrebbe chiudere il 2011 a quota 2,16 per cento. A fine 2012 l'indice interbancario più seguito dai mutuatari italiani si dovrebbe portare a ridosso del 3% (2,875% secondo gli ultimi contratti future), ovvero la media storica degli ultimi 10 anni, considerato un livello di normalizzazione. Dovrebbe poi risalire leggermente nel 2013 (chiudendo a 3,19%) e portarsi al 3,5% a fine 2014.

La scelta del mutuo

Insomma, non si scappa. Gli Euribor stanno salendo e saliranno ancora nei prossimi 3-4 anni (guarda il grafico con le previsioni sull'Euribor). Ovviamente, lato mutui, il risultato di questa equazione non è così scontato. Ovvero non vuol dire che dinanzi a uno scenario rialzista dei tassi convenga di default rifugiarsi nel tasso fisso. Il divario tra le migliori offerte è, infatti, ancora piuttosto ampio. Nel dettaglio, nell'ipotesi di un mutuo di 150mila euro da rimborsare in 25 anni, ad oggi si spunta un Taeg (Tasso annuo effettivo globale, comprende oltre agli interessi i costi accessori) variabile al 2,11%. Mentre, spostandosi sulle opzioni a tasso fisso, il Taeg al momento più basso è il 4,6% . Quindi, tra variabile e fisso c'è ancora una differenza di circa 250 punti base, la stessa che c'è tra l'attuale tasso di interesse della Bce (1%) e il livello di tassi atteso per fine 2014 (3,5%). Il che lascia presupporre che la combinazione più conveniente per chi intende stipulare un nuovo mutuo (o rinegoziare/surrogare) il precedente sia mantenere la rotta a tasso variabile almeno per i prossimi tre anni, pronti in seguito a una virata verso il fisso.

 

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